Non voglio parlare di wikipedia ma del concetto di condivisione della conoscenza. La prima volta che ho sentito parlare di wikipedia mi è sembrata una cosa folle: l’idea che decine di migliaia di persone contribuissero al progetto di un’enciclopedia globale mi sembrava una follia e invece il progetto funziona benissimo, l’autorevolezza del sito è notevole. Non mancano errori, polemiche, omissioni ma queste cose ci sono sempre state anche sulla treccani.
Anche quando ho sentito parlare del progetto di italia.it ho avuto la sensazione di una catastrofe in arrivo ma questa volta ho avuto ragione. Sono stati spesi fantastilioni di dollari e credo che non sia finita: ho la sensazione che il progetto troverà nuova linfa (euri) adesso che è tornato il ministero del turismo con una ministro agguerrita e piena di energia. lo scopo di italia.it pensavo dovesse essere quello di promuovere il turismo in Italia, invece ho capito che in realtà l’obiettivo era spendere soldi, creare posti di lavoro e nuovi centri di potere. A ben guardare trovo la cosa estremamente scorretta dato che lo stato scende in campo con mezzi pubblici a far concorrenza a siti privati, con un approccio imprenditoriale (in senso cattivo).
L’idea di provare a promuovere l’Italia con un progetto condiviso non ha neanche sfiorato la mente dei creatori di italia.it. Pubblicare testi e renderli a loro volta ripubblicati sembra essere un’eresia tanto che (ne sono sicuro) il sito sarà infarcito di copyright e tm dal tono minaccioso che inviteranno i webmaster a non copiarne i contenuti.
Io non sono sicuro che sia una bella idea, se lo scopo è promuovere l’Italia allora prima di tutto i contenuti dovrebbero essere ripubblicabili da tutti. Se lo scopo non è creare un sito che faccia concorrenza a quelli già esistenti ma promuovere il prodotto Italia allora il ministro Brambilla dovrebbe essere soltanto contento se il webmaster (italiano o straniero) decide di ripubblicare contenuti che parlano di Italia.
Io, nel mio piccolo, ho deciso di provarci e sto provando a portare avanti una piccola Italia-wiki, ovvero un sito realizzato con lo stesso sofware di wikipedia, aperto al contributo di tutti e con contenuti liberi, pubblicabili da tutti.
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